Imposta ricerca
- 1) Sul sito web del PQA sono stati pubblicati i format/miniguida del Piano Triennale di Sviluppo e Programmazione (PTSP) dei Dipartimenti con la relativa Scheda di Monitoraggio Annuale Dipartimentale (SMA-Dip) e Rapporto di Riesame Dipartimentale (RRDip). Quali sono gli adempimenti che i Dipartimenti devono realizzare in relazione a tali documenti?Il Piano Triennale di Sviluppo e Programmazione (PTSP)del Dipartimento è il documento che esprime la visione degli obiettivi strategici del Dipartimento, orientati al miglioramento della Qualità, con riferimento alla didattica, alla ricerca e alla terza missione/impatto sociale, e rappresenta, inoltre, lo strumento attraverso cui il Dipartimento sottopone al Consiglio di Amministrazione richieste di risorse umane, finanziarie e strumentali necessarie al perseguimento degli obiettivi di programmazione nei settori della didattica, della ricerca e dei rapporti con il territorio.Il PTSP è redatto con cadenza triennale seguendo tempistiche indicate dall’Ateneo. I Dipartimenti che hanno già redatto PTSP dipartimentali svilupperanno azioni di monitoraggio e riesame in linea con quanto riportato nel template/miniguida disponibile sul sito web del PQA (http://www.pqaunina.it/images/23_Dipartimenti/PTSP_Template-Miniguida_DIP_2023_v1.pdf). L’Ateneo fornirà indicazioni specifiche relative al ciclo di Monitoraggio/Riesame dei piani strategici di dipartimento.
- 2) Ai fini della redazione del PTSP, è obbligatorio identificare uno o più docenti responsabili della redazione del Piano?
La stesura del PTSP e i processi di monitoraggio e di riesame sono di responsabilità del Direttore di Dipartimento, che si avvale del supporto del Responsabile AQ del Dipartimento. Ogni Dipartimento può coinvolgere nel processo, sulla base della propria organizzazione interna, le figure che ritiene maggiormente opportune (ad es. i referenti per il Dipartimento per la didattica, per la ricerca e per la terza missione/impatto sociale). È raccomandato il coinvolgimento del Responsabile dei processi contabili del Dipartimento. Possono eventualmente collaborare alla stesura del documento uno o più studenti/dottorandi rappresentanti, una rappresentanza del Personale Tecnico Amministrativo coinvolto nella gestione delle missioni dipartimentali e una rappresentanza delle Parti Interessate (Stakeholders).
- 3) Quando non vi è uniformità nell'uso degli acronimi nella documentazione di riferimento, quali acronimi è opportuno utilizzare? Ad esempio, in alcuni documenti il Nucleo di Valutazione è denominato NdV e in altri NUV o NuV.
Le serie acronimiche sono l'effetto di un processo sincronico arbitrario, benché storicamente necessario, per cui nel loro impiego, che è privo di vincoli formali, è molto importante che venga garantita la coerenza interna al documento e la chiarezza delle informazioni. A tal fine è buona prassi premettere (o far seguire), ad ogni documento che contenga acronimi, una lista degli stessi con il relativo scioglimento della sigla nonché usare lo scioglimento dell'acronimo la prima volta che questo compare nel testo.
- 4) Quali sono i criteri generali per la distribuzione interna delle risorse economiche nel Dipartimento utilizzate per il finanziamento delle attività didattiche, di ricerca e terza missione/impatto sociale?
I criteri si basano:
- sulla coerenza delle attività con la pianificazione strategica e gli obiettivi di sviluppo triennale;
- sulle indicazioni dell’Ateneo (es. distribuzione secondo le indicazioni fornite nel budget assegnato, programmazione annuale );
- sui risultati conseguiti nelle aree di didattica, ricerca e terza missione, che devono essere orientati alla valorizzazione delle progettualità più rilevanti e performanti attraverso l’attribuzione di quote premiali a gruppi/strutture che abbiano ottenuto risultati eccellenti in didattica, ricerca o terza missione (es. pubblicazioni, progetti competitivi, impact factor, brevetti, eventi di public engagement).
Nell’elencare i criteri, è necessario seguire un approccio deve essere trasparente, in cui i criteri di distribuzione delle risorse devono essere chiari e anche accessibili [E.DIP.3.1], facendo riferimento ai documenti in cui le modalità sono definite (es. utilizzo di bandi o manifestazioni di interesse interni per l’assegnazione di fondi di ricerca o supporto alla didattica). Qualora vi fossero elementi di incoerenza è opportuno evidenziarli da subito, accennando magari alla loro presa in carico, ad esempio con la previsione di adeguate azioni correttive la cui applicazione potrebbe essere rinviata alla successiva fase di revisione del PTSP.
Esempi applicativi:- Assegnazione annuale di fondi per la didattica basata sul numero di CFU erogati e sulla valutazione della qualità percepita dagli studenti.
- Riparto dei fondi per la ricerca interna in base a indicatori VQR, progetti attivi (PRIN, PNRR, ERC ), e peer review interna.
- Supporto economico a iniziative di terza missione proporzionale all’impatto sociale documentato (es. coinvolgimento scuole, imprese, cittadini).
- 5) Come vengono distribuite le risorse economiche per le attività di didattica?Gli elementi di valutazione di cui è opportuno tenere conto per la distribuzione delle risorse sono i seguenti:
- dei CFU erogati, della copertura degli insegnamenti fondamentali obbligatori e specialistici con personale stabile, garantendo sostenibilità e continuità dell’offerta, del numero di studenti coinvolti e degli esiti delle rilevazioni sulla soddisfazione degli studenti;
- delle linee di ricerca strategiche, che possono essere sostenute attraverso l’attribuzione di nuove posizioni (RTDA, RTDB, PA, PO) in ambiti scientifici coerenti con le priorità del Dipartimento e le politiche di Ateneo (es. reclutamento di RTDA nei SSD maggiormente scoperti o in settori emergenti per le strategie del Dipartimento);
- delle azioni correttive per riequilibrare carichi didattici, responsabilità organizzative e presenza nei diversi SSD (es. affidamento di moduli didattici in base al carico già sostenuto e alla qualificazione scientifica);
- della valorizzazione dei giovani ricercatori attraverso la programmazione di percorsi di tenure-track nei settori in espansione e il potenziamento delle aree di eccellenza;
- di eventuali premialità previste per progetti di innovazione didattica (es. attivazione di borse o assegni di ricerca mirati a progettualità prioritarie) [collegamento a DIP.4.2].
- 6) Quali documenti definiscono in dettaglio i criteri di distribuzione delle risorse?
Le modalità di distribuzione sono generalmente specificate nel Piano Triennale di Sviluppo e Programmazione del Dipartimento, nel Regolamento per la gestione delle risorse interne, nei verbali del Consiglio di Dipartimento e in eventuali bandi o manifestazioni di interesse interni. L’aggiornamento dei regolamenti, la formazione del personale, e il raccordo con il progetto di Dipartimento di eccellenza (se presente), la maggiore integrazione delle attività di AQ e i risultati del riesame periodico, possono essere individuate quali strategie che il Dipartimento può adottare per migliorare la distribuzione delle risorse interne. Le informazioni sono rese disponibili sul sito web del Dipartimento e nei documenti ufficiali approvati (verbali del Consiglio di Dipartimento sulle assegnazioni, Piani triennali di Sviluppo e Programmazione, Regolamenti per l’utilizzo dei fondi interni, Bandi e manifestazioni di interesse interne, documento AQ di programmazione e riesame). L’accessibilità deve essere garantita a tutti i membri della comunità accademica.
- 7) Cosa accade se emergono incoerenze tra la distribuzione delle risorse e la strategia del Dipartimento?
Nel caso in cui venga rilevata una incoerenza tra la distribuzione interna delle risorse e la strategia del Dipartimento, deve essere attivato un processo di revisione interna che può prevedere strategie e politiche di miglioramento con l’adozione di azioni correttive [collegamento a E.DIP.1.2, 1.4, 2.4]. Queste devono essere discusse periodicamente in sede di monitoraggio annuale o riesame triennale per valutare gli eventuali disallineamenti tra obiettivi e risultati nella distribuzione risorse, proponendo azioni correttive formalizzate nei documenti di AQ e nella programmazione dipartimentale.